martedì 20 marzo 2018

Il cielo

                                                               IL CIELO
                                                                                                                                                                                  (Il poeta guarda il cielo con le sue forme e i colori e ne resta affascinato ma anche smarrito)

Il cielo, in continua mutazione
di forme e colori.

Il cielo di giorno, all’inizio una tela
dai colori opachi e assonnati
grigio celeste e violetto
trasformati poi dal sole
in rosa arancione e giallo dorato
che squarciano di luce il mondo.
Qua e là fluttuano nuvole biancastre
di grandezza e disegni diversi
che come ospiti di passaggio
vagano alla deriva e poi si dissolvono.

Il cielo al tramonto,
un’esplosione di caldi colori
rosso fuoco, azzurro e viola
e l’alone d’oro del sole calante,
colori che si spengono pian piano
in una diffusa luce rossastra
quando il sole muore oltre l’orizzonte
suscitando un senso di nostalgia.

Il cielo di notte, dai colori cupi
azzurro scuro e nero
con i corpi luminosi d’argento
la luna le stelle e i pianeti.

E’ stupendo guardare il cielo:
libera la mente e i pensieri
e fa immaginare i sogni;
l’ anima respira e si espande,
e prova ammirazione e rispetto
per questa infinita bellezza!

Tronati Bruno ( 17 marzo 2018 -Diritti riservati )

giovedì 1 marzo 2018

Nevicata 2018



                                              NEVICATA 2018
( Il poeta, alla finestra di prima mattina, descrive “lo spettacolo” che gli si presenta dopo la nevicata notturna)

Sveglio di prima mattina
alzo le tapparelle,
un chiarore accecante
socchiude i miei occhi.
Nella notte, in magnifico silenzio,
è nevicato e tuttora
scendono mulinelli di neve;
tutto è ricoperto da un manto bianco.
Alla finestra, sgrano gli occhi.
Il balcone e i vasi di fiori
coperti da uno strato di neve.
Nel parco sotto casa
gli alberi sempreverdi imbiancati
e i loro rami piegati verso terra
dal peso dei cumuli di neve.
Gli altri alberi senza foglie,
infreddoliti, dall’alto
si guardano intorno con dolcezza.
Più in là, i tetti degli edifici
case e capannoni,
coperti da una candida coltre.
Più in là ancora,
distesa a perdita d’occhio
la campagna sotto uno strato immacolato
che la protegge amorevolmente. 
 In fondo, la catena montuosa
già grigia e cupa,
ora tutta bianca e serena.
E in me, affascinato,
una sensazione di bellezza e pace.                                                                                                                             Tronati Bruno (26 febbraio 2018 – Diritti riservati)