domenica 26 novembre 2017

Gli "esserini" del terzo mondo



Gli "esserini" del terzo mondo
                                 ( Il poeta prova orrore  nel vedere i tanti bambini del terzo mondo )
Il  mio cuore inorridisce
e  si stringe quasi a fermarsi
nel  vedere l’orrore
dei tanti  bambini
del terzo mondo.

Esserini  scheletrici
dai corpi abbandonati
i visi scavati
i ventri gonfi
e gli occhi spenti
senza  espressione
volti verso il vuoto.

Sono in una terra
senza forza e vitalità
arida e ostile
di un disordine totale.
Ma forse anche……
senza cielo sole e aria.

Esserini
che non hanno nulla,
bisognosi di tutto
amore e cura
per essere riconsegnati alla vita!

E sogno,
una vita nella quale
avranno una famiglia
non avranno più fame e sete
non moriranno più
per  malattie banali…….,
insomma saranno bambini
come nel resto del mondo.

                             Bruno Tronati  (24 novembre 2017- Diritti riservati)

domenica 19 novembre 2017

Ai portatori di handicap



                                                      Ai portatori di handicap
( Al poeta, come a tutti, capita frequentemente di vedere persone con handicap gravi assistite o accompagnate amorevolmente dai familiari. Prova sofferenza e ne dà una “raffigurazione arborea”,  accusando la Società - compreso se stesso -  di non prestare loro la dovuta attenzione )

Un albero

                                                                                                                                   
La vostra famiglia
fusto dell’albero,
le vostre vite
i rami infranti,
i vostri destini
le foglie tremanti                                                                                                                                                      il vostro animo
le forti radici.

Infisso peraltro
in un terreno                                                                                                                                          
                             non compatto e arido
(l’insensibile Società)
che non sa sostenerlo, 
e spesso con incuranza
lo lascia cadere.
                                                                                                                                                                                               
Molti gli alberi caduti                                                                                                                                                      ed io (comunque di quella Società),
provo colpa e vergogna.

                                          
                                      Bruno Tronati  (11 giugno 2017)

martedì 14 novembre 2017

Una notte insonne



Una notte insonne
(  Il poeta descrive la sua notte insonne, nella quale ha scritto la poesia )

A notte inoltrata
disteso sul mio letto
senza poter prendere sonno.

Buio e silenzio intorno
riempiono lo spazio
dove vigili pensieri
 vagano come  nuvole
spinte dal vento.

Gli occhi non si chiudono
seguendo  varie immagini,
gli orecchi percepiscono
sommessi rumori lontani.

Cerco di leggere un libro
ma le parole non dicono nulla
e  le righe non hanno senso.
Allora, scendo dal letto
e alla mia scrivania
abbozzo questi pochi versi.

Finalmente mi sento rilassato,
le palpebre si fanno pesanti
gli occhi si chiudono
e prendo sonno.
Fuori, è il nuovo giorno
il mattino ha fugato il buio
e i rumori rotto il silenzio.


                     Bruno Tronati  (10 novembre 2017- Diritti riservati)