martedì 21 aprile 2020

... adesso vedo



                                                                        … adesso  “ vedo “
         ( L’autore di questo flash rappresentativo così vede il mondo al tempo del coronavirus )

… adesso “vedo”,
cose veramente sorprendenti.
Non esistere certezze.
La salute,
cosa precaria
da tenere in gran conto.
Anche gli  scienziati,
non capire.
La gente sopravvivere, 
ma non vivere.
Le persone,  morire sole.
I cimiteri,
non accogliere i morti.
La pandemia,
fermare  le guerre
ma non gli idioti.
In un mondo tecnologico
non saper lavorare
un palmo di stoffa.
I potenti, senza potere
di contenere la situazione.
I ricchi timorosi
per la loro ricchezza.
Il Papa, solo in Piazza San Pietro.
Gli anziani,
nell’ occasione “primi”.
Gli ospedali,
senza dottori e infermieri
e senza ovatta e alcool.
Genitori e bambini,
finalmente giocare insieme.
I volontari, 
lavorare senza compenso.
Veri eroi,
logorarsi  per il bene comune
a rischio della vita.
Le abitudini da cambiare,
specie le tante cattive.
Così “vedo” il mondo,
al tempo del coronavirus!

Tronati Bruno (30/marzo/2020 - Diritti riservati)




                                                                       

Il coronavirus, nel nostro paese



Il coronavirus, nel nostro paese
Il poeta, col dolore nel cuore, “rappresenta” la drammatica situazione  determinata dal nuovo mostruoso virus
 
Primi mesi dell’anno 2020.
Bello è Il tempo,
le giornate si susseguono
con una calda luce
le notti con un fresco buio.

Tutto procede normale:
vanno a scuola i ragazzi
a lavorare gli adulti
al circolo sociale gli anziani;
la vita abituale di sempre.

Ma dall’ undici  febbraio,
con la furia distruttrice
della grandine che violenta
cade sulla campagna,
il coronavirus devasta la vita.


E’un virus mai conosciuto prima
che si trasmette rapidamente
per contagio da persona a persona,
toglie il respiro ai contagiati
e causa lesioni e morte.

Non esiste il vaccino.
Tante le persone contagiate,
in zone sempre più ampie
e infine nell’intero paese.
E’ epidemia.

Tutti hanno paura,
si proteggono dal contagio
evitando contatti personali
e usando disinfettanti
mascherine e guanti.

 Le strade sono vuote,
solo qualche auto passa veloce
quasi a voler scappare
e qualche cane e gatto randagio
vaga qua e là senza un arrivo.
Con le finestre chiuse
e i balconi senza persone affacciate
i palazzi sembrano senza anima.
Appaiono spenti e tristi
non più praticati dai bambini
i parchi  e i giardini pubblici.

Per decreto del Governo
al fine di fermare il contagio,
tutte le persone con le famiglie
stanno a casa senza uscire:
giocano coi bambini per distrarli
praticano mestamente hobby
conversano sul più e sul meno
 si tengono connessi con parenti e amici.
Pur se diverse persone irresponsabili
non  rispettano il  divieto
e girano in lungo e in largo
aumentando le possibilità di contagio.

Ancora, seguono la televisione
che conferma l’espandersi dei contagi
e la rilevanza degli esiti negativi.
Moltissimi contagiati senza sintomi,
guariscono presto senza conseguenze.
Altri con sintomi non gravi,
osservano una quarantena in casa
e così riacquistano la salute.
Ma numerose autoambulanze
come in una terribile corsa
 sfrecciano a sirene spiegate
verso ospedali con i contagiati più gravi:
il personale, medico e non,
li cura in assoluto isolamento
con una attività frenetica e incessante
fino allo sfinimento.
Ciononostante, molti non ce la fanno
e muoiono.
Nei cimiteri non c’è più spazio,
per loro neppure la sepoltura. 
Da malati, neanche la vicinanza dei propri cari;
da morti, neppure un funerale
… scompaiono nel nulla.

Lo strazio dei familiari ed amici,
e il dolore  e la partecipazione
di tutto il paese.

Oggi 19 marzo 2020,
buone sono le condizioni del tempo
che preannunciano la dolce primavera.
Ovunque, “ Andrà tutto bene ”.
Ma il mondo non sarà più lo stesso,
anche se tu maledetto coronavirus
sarai sconfitto;
e sarà la conferma della forza della vita!


Tronati Bruno (19/marzo/2020 – Diritti riservati)