venerdì 23 novembre 2018

Immutabile rabbioso rimpianto

                                                 Immutabile rabbioso rimpianto
(Il poeta esprime il suo “immutabile rabbioso rimpianto” per la più negativa vicenda della sua vita: la mancata nomina a Notaio  “per un niente” - superate le tre prove ma non raggiunto il quorum complessivo di 105 punti  di soli 5 punti ! -,  negativa vicenda il cui ricordo  l’ha angosciato per tutta la vita)
Anni passati e ormai lontani,
una “cosa grande”
che sarebbe dovuta essere
ma non è stata:
la nomina a Notaio.

I perché non è successo;
le tre prove sufficienti
ma il quorum complessivo
mancato di niente,
e il  “non ammesso”

I commissari che
nella loro valutazione
negano quel niente
a me “non dei loro”;
                                                                             e “i loro” ammessi
  con compiti precompilati
o suggeriti!

Poi,  la  vita dolce e amara
con  gioie e dolori
che il tempo ha sfumato e cancellato.

Ma non la tanta rabbia
restata  in  corpo,
nella mente e nella carne:
la targa “Notaio” sugli ingressi dei palazzi,
e  l’immediato volger del guardo altrove
e il nodo in gola;
e lo scorrer dei giorni
come  onda gonfia di vento.

Il rabbioso rimpianto,
per quella “cosa grande”
che avrebbe dovuto essere
ma non è stata.

Bruno Tronati  ( novembre 2018-Dirirtti riservati )

Queste giornate di tempesta



Queste giornate di tempesta
(Il poeta “descrive” le ininterrotte giornate di maltempo nell’ultima parte del mese di ottobre e prima parte di novembre 2018)


Al mattino,  il cielo
sembra non essersi svegliato
basso soffocante e piatto
nel suo colore grigio cupo.

Poi, brusche
fortissime folate di vento
scuotono violentemente gli alberi
facendone ondeggiare le chiome
e cadere dai rami le foglie
che vagano a lungo nell’aria
prima di finire esauste sul terreno.
Gli alberi che non resistono,
 piombano a terra.

E a tratti,
lampi guizzanti e scoppi di tuoni;
e fitti scrosci di pioggia
cadono trasversalmente
spinti dalla forza del vento
con un frastuono assordante
che rende afono ogni altro rumore.

Ogni tanto,
qualche breve pallida schiarita;
poi riprendono le folate di vento
lampi tuoni e scrosci di pioggia.

E così tutta la giornata,
e le giornate successive.

Nel cielo,
 non volano gli uccelli
al sicuro nei loro tiepidi nidi.
Per le strade
rese scivolose dal maltempo,
procedono lentamente i veicoli.
Qualche rara persona a piedi
cammina con incertezza e difficoltà
verso un rassicurante ricovero.
E nelle case,
infissi e porte ben chiusi
e dietro i vetri delle finestre
molte facce nel contempo
 impaurite e ammirate dalla tempesta.

L’aria,
è divenuta pulita …
ma per la violenza della tempesta
località e luoghi sfregiati,
persone morte e ferite
alberi e culture devastate.
Un  vero flagello.

                  Bruno Tronati  (31/ottobre-8 /novembre 2018 Diritti riservati)