venerdì 26 ottobre 2018

Crollo del ponte Morandi di Genova




                   Crollo del ponte Morandi di Genova                                                                    (Il poeta con sofferenza “tratteggia” il drammatico evento)

Genova, 14 agosto 2018 ore 11,36.
Giornata di pioggia incessante e violenta
 con fulmini folgoranti e tuoni rombanti.

Sull’autostrada A10 i veicoli passano veloci
per la fretta di giungere a destinazione.
Ma d’improvviso un tratto del viadotto collassa
e crea un vuoto per centinaia di metri
con due monconi terminali sospesi.
I materiali del ponte e i veicoli inghiottiti,
piombano fragorosamente sul fiume Polcevera
sulla linea ferroviaria e sulle case sottostanti.
Tutto si contorce,  si rompe e si mischia:
un ammasso apocalittico di macerie
intrise del sangue delle decine di vittime e feriti.

 Si sente l’urlo straziato di una donna,”Oh Dio santo”.

I cittadini guardano il gigante spezzato                                                                           increduli,  poi sgomenti e atterriti.
Vagano come fantasmi ripetendo “Non c’è più il ponte”.
Dentro di loro lo strazio per le  persone travolte                                                              e per la perdita delle proprie cose.
E l’ansia per l’esito dei soccorsi: delle cure ai feriti
dell’assistenza ai sopravvissuti                                                                                          e della messa in sicurezza di quanto pericolante.

 Una immensa tragedia e una immensa sofferenza
… e da domani  le vicissitudini della ricostruzione!

                               Tronati Bruno  (17/agosto/2018 – Diritti riservati )