Conservo
i ricordi del passato,
i ricordi del passato,
positivi e negativi,
perché
perderli
sarebbe non
aver provato
gioia e
tristezza
non aver avuto
sogni
non aver
vissuto la vita.
In quei ricordi
c’è ancora la vita,
c’è ancora la vita,
sentita
interiormente
più reale ed
emozionante
di quella di
oggi
ormai sempre
fuggente
surreale e
indifferente.
I fatti della
vita passano,
i loro ricordi restano
saggezza del presente;
anche quelli
negativi
perché confortano
perché confortano
nei tempi
difficili e avversi
che ”ha da
passà ‘a nuttata”.
Rendono infine,
anche la vecchiaia meno gravosa
anche la vecchiaia meno gravosa
facendo
“rivivere” il bel tempo che fu
e suscitando
una dolce malinconia
che allevia l’animo.
Bruno Tronati (16 /maggio /2019 – Diritti riservati)