sabato 30 dicembre 2017

Una giornata di pioggia



                                     Una giornata di pioggia
                                ( Il poeta “racconta” una giornata totalmente piovosa )  
Già dal primo mattino
il cielo di un grigio piatto
annuncia pioggia.
Nubi come gregge al pascolo
ed ecco una pioggiarellina
frusciante  quasi felpata
scendere  disegnando
linee verticali parallele
e cerchi sulle pozzanghere a terra.

Poi nembi più scuri,
bubbolii e brontolii lontani
e infine tuoni come rombi
fulmini come saette
e acqua a scroscio
come un pianto a dirotto
di perle lucenti.

Voci allarmate,
tonfi di imposte e usci chiusi
e più di una faccia 
dietro i vetri delle finestre.

L’acqua a scroscio continua  
soltanto poco tempo,
ma i secondi scorrono lenti
e sembra non finire mai.

Poi, qualche schiarita
e ancora  la pioggerella
e di nuovo l’acqua a scroscio
continua malinconica staffetta
che suscita  in cuore
una malinconica tristezza.
Muore il giorno, e ancora piove.

                                                                                             
Tronati Bruno (28/dicembre/2017-Diritti riservati)                                                                                                                                                                

domenica 17 dicembre 2017

Il mio Natale


Il mio Natale 
                                           ( Il poeta descrive come “vive” il Natale in casa sua )


 ……………….pochi giorni
ed è Natale.

L’albero
con la neve d’argento
 fili luccicanti e addobbi
palline dorate e argentate
con mille luci accese
flescia in modo sgargiante
senza interruzione.

Il presepe
su un manto di muschio,
con la fredda capanna
Maria e Giuseppe
il bue e l’asinello.
Con i Re Magi
 i pastori e le massaie
in cammino verso la capanna;
le pecorelle e le galline
vaganti sull’erba.
Con gli zampognari
nei loro costumi
e tante altre statuine
intente nei loro mestieri.
Tutto, in uno stato
di umiltà  e amore.

 Sopra, scende dall’alto
un drappo azzurro
 e brilla la stella cometa.

E in casa il via vai
dei figli coi nepoti
 parenti ed amici
un intrecciarsi di auguri
conversazioni e sorrisi;
e ovunque regali
un profumo di dolci
e di pietanze odorose.
Tutti allegri e impazienti
in un’atmoserea di festa
per la nascita di Lui,
Gesù.

                       Tronati Bruno (14/ dicembre/2017-Diritti riservati)

domenica 26 novembre 2017

Gli "esserini" del terzo mondo



Gli "esserini" del terzo mondo
                                 ( Il poeta prova orrore  nel vedere i tanti bambini del terzo mondo )
Il  mio cuore inorridisce
e  si stringe quasi a fermarsi
nel  vedere l’orrore
dei tanti  bambini
del terzo mondo.

Esserini  scheletrici
dai corpi abbandonati
i visi scavati
i ventri gonfi
e gli occhi spenti
senza  espressione
volti verso il vuoto.

Sono in una terra
senza forza e vitalità
arida e ostile
di un disordine totale.
Ma forse anche……
senza cielo sole e aria.

Esserini
che non hanno nulla,
bisognosi di tutto
amore e cura
per essere riconsegnati alla vita!

E sogno,
una vita nella quale
avranno una famiglia
non avranno più fame e sete
non moriranno più
per  malattie banali…….,
insomma saranno bambini
come nel resto del mondo.

                             Bruno Tronati  (24 novembre 2017- Diritti riservati)

domenica 19 novembre 2017

Ai portatori di handicap



                                                      Ai portatori di handicap
( Al poeta, come a tutti, capita frequentemente di vedere persone con handicap gravi assistite o accompagnate amorevolmente dai familiari. Prova sofferenza e ne dà una “raffigurazione arborea”,  accusando la Società - compreso se stesso -  di non prestare loro la dovuta attenzione )

Un albero

                                                                                                                                   
La vostra famiglia
fusto dell’albero,
le vostre vite
i rami infranti,
i vostri destini
le foglie tremanti                                                                                                                                                      il vostro animo
le forti radici.

Infisso peraltro
in un terreno                                                                                                                                          
                             non compatto e arido
(l’insensibile Società)
che non sa sostenerlo, 
e spesso con incuranza
lo lascia cadere.
                                                                                                                                                                                               
Molti gli alberi caduti                                                                                                                                                      ed io (comunque di quella Società),
provo colpa e vergogna.

                                          
                                      Bruno Tronati  (11 giugno 2017)